Make-up: un gesto di bellezza e di self-care
Make-up: un gesto di bellezza e di self-care
Tanto desiderato e tanto amato, il make-up e le donne sono uniti da una grande storia d’amore. Forse dal primo amore. (O da un amore tossico).
Da piccole rubavamo il rossetto dal beauty case della mamma, quello rosso ovviamente. A dodici anni volevamo disperatamente truccarci, coprire quel brufoletto e intensificare lo sguardo con un po’ di mascara. A vent’anni ci fa sentire perfette (o almeno più carine) e quando andiamo avanti con gli anni ci fa sentire semplicemente a nostro agio.
Ma se ci fosse altro?
Da secoli, uomini e donne utilizzano il trucco. Ma perché?
Per sentici più belli, per sentirci più sicuri di noi stessi, per abitudine, per rientrare nei canoni di bellezza dettati dalpatriarcato, per mascherare qualche imperfezione oppure per farci sentire parte di qualcosa. Ma non riesco a pensare davvero a tutti i “perché”, quindi ho deciso di chiedere alle mie amiche, ai miei conoscenti e ai miei follower per quale motivo utilizzassero il make-up e cosa rappresentasse per loro. Ho ricevuto tante risposte diverse, le ho ascoltate e adesso vi racconto quello che ho capito.
Per molte donne (purtroppo) il make-up è un modo per mascherare un’insicurezza. Ci hanno insegnato ad essere sempre “perfette”, con la pelle liscia, le gote rosee, le labbra piene, lucide e le ciglia lunghe. Ci hanno fatto credere che quel riflesso nello specchio non fosse abbastanza e che quindi avremmo dovuto truccarci per correggere un errore, un difetto, qualcosa di sbagliato.
Il make-up che ci rende più belle e più sicure di noi, ma a che prezzo? La nostra sicurezza si può sciogliere con un po’ di acqua micellare? Il trucco è un nostro alleato, certo, ma quando si trasforma in un’arma a doppio taglio?
In uno dei messaggi che ho ricevuto, una mia amica mi ha detto che quando è truccata si sente “protetta”, un’altra mi ha detto che utilizza il make-up perché la sua pelle non è abbastanza luminosa e ha troppe occhiaie. Qualcuno mi ha detto che lo fa per coprire i brufoli, qualcun altro mi ha detto semplicemente che non si piace.
Ho ricevuto anche delle risposte molto diverse, una ragazza mi ha scritto “Il make-up è un gioco, aggiungo colori sul viso esprimendo quello che ho dentro, a volte è una forza, quando mi sento stanca il trucco mi fa sentire pronta, in forma. Altre volte è una rappresentazione pittoresca di come mi sento, quindi creo un make-up antico, o colorato, oppure molto serio o invece sbarazzino.
Il trucco è lo strumento che utilizzo per enfatizzare tutte le forme di me stessa.”
Il make-up è arte e l’arte è libertà.
Poi ho deciso di chiedere a me stessa cosa ne pensassi, per davvero. Per anni, nel mio caso, il trucco è stata una dipendenza. Non avrei mai immaginato di poter uscire senza una base perfetta, occhi attentamente truccati con una precisissima linea di eyeliner e delle labbra perfettamente disegnate. Ho sempre utilizzato il trucco per sentirmi bella, perché non mi sentivo abbastanza. Ho utilizzato innumerevoli confezioni di fondotinta per coprire i miei rossori e le mie imperfezioni, ignorando che avrei dovuto curare la mia rosacea e della mia couperose, senza coprirmi con vergogna. Ho capito che gli sfoghi cutanei che avevo spesso sul viso, quelli che tanto odiavo, non avevano bisogno di fondotinta, ma di creme e lozioni dermatologiche.
Poi mi sono riscoperta, ho imparato a prendermi cura di me stessa, ho imparato a conoscere i miei punti forti, a valorizzarmi, ad utilizzare i prodotti giusti e ho iniziato a considerare il make-up come quella coccola quotidiana, quello splendore che posso aggiungere in pochi minuti e sentirmi ancora più bella, non perché ne abbia bisogno, ma perché è un gesto di self-care.
Non bisogna mai sottovalutare l’aspetto psicologico del make-up, come in ogni storia d’amore, dobbiamo imparare a gestire il rapporto in maniera tale che ci faccia sentire meglio. Non sarà il trucco renderci belli, migliori o “perfetti”. Il trucco deve essere uno strumento di amore verso noi stessi, un momento intimo ed introspettivo, un gesto di amore.
Articolo scritto da Paola de Nicola IG @paoladise
1 commenti
❤️❤️ bella riflessione e belle parole